La Dieta Mediterranea
per la Salute
In un intervento tenuto in occasione delle
Giornate Cardiologiche
il professor Armin Lerman ha paragonato la Dieta Mediterranea ad altri tipi di alimentazione,
scopriamo i tanti vantaggi della nostra dieta
di GUIDALBERTO GUIDI
Il contenuto di grassi nella DM rappresenta circa il 35% delle calorie totali, questo
valore è invece il 10% nella dieta vegana e oltre il 40% nella dieta europea occidentale.
Il vantaggio fondamentale della DM è che questa quota di grassi è prevalentemente
rappresentata da acidi grassi poli insaturi, i famosi Omega 3, ampiamente
presenti negli alimenti 'Mediterranei'.
Analizzando nel dettaglio i componenti della nostra dieta possiamo affermare che
pasta, cereali e legumi sono un'importante fonte di energia, di carboidrati complessi,
e di proteine vegetali; il pesce è una delle fonti principali di Omega 3, ma
anche le noci e le nocciole ne contengono una considerevole quantità, mentre
la frutta e la verdura contengono preziosissime fibre e tutto il corredo di antiossidanti
che contrastano i radicali liberi, responsabili dell’aterosclerosi, delle malattie
degenerative, dell’invecchiamento e delle mutazioni genetiche che provocano
i tumori.
Anche il vino, specie se rosso e in quantità limitata a due bicchieri al giorno
(150ml./die) svolge un importante ruolo protettivo per la sua attività antiossidante,
antitrombotica e anticolesterolo.
Per quanto riguarda gli acidi grassi poli insaturi Omega 3 è importante riassumerne
gli effetti benefici:svolgono un'azione antiaritmica sul cuore, anti-ipertensiva sui
vasi, antitrombotica sul sangue e antiinfiammatoria su tutti gli organi in genere.
Una variante importante nella nostra dieta è rappresentata dal cioccolato: oltre a
svolgere le funzioni sopra citate è un ottimo antidepressivo e aumenta la sensibilità
all’insulina, fattore particolarmente vantaggioso nei soggetti diabetici.
Ma tutto ciò non basta per vivere in perfetta salute e protetti dalle malattie cardiovascolari,
rimane ancora da affrontare il terzo punto: come mangiare.
Il professor Lerman ha monitorato per molti anni la popolazione di Roseto, cittadina
della Pennsylvania colonizzata all’inizio del secolo dagli emigranti dell’omonima
città calabra, che avevano parzialmente mantenuto le abitudini alimentari mediterranee,
ma presentavano una più bassa incidenza di malattie cardiache rispetto
ad altre comunità di emigranti con abitudini simili.
Ciò che li differenziava era il comportamento sociale di tipo patriarcale, che riuniva
le famiglie intorno alla tavola che diventava così centro di aggregazione e di
convivialità.
Quindi mangiare insieme e in maniera conviviale diviene un valore aggiunto ai tanti
benefici della DM, quella della longevità!
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Cardiologo, specialista in Medicina
dello Sport, Medicina Preventiva
e del benessere, consulente Società
Sportiva Juventus F. C.
Presidente di Clamys Pharma